lunedì 20 agosto 2018

Uff.St.Geas '16/17 - SERIE A2 (interviste a giocatrici)



9/11/16

Francesca Gambarini, protagonista ritrovata
“Bello essere in campo, lavoro ogni giorno per migliorarmi”


- Francesca, a Milano hai segnato 13 punti ma soprattutto quelli probabilmente più pesanti dell’intera partita, cioè il canestro più aggiuntivo quando il Sanga si era riportato a -4 nel finale. Dopo un anno perso per infortunio, che sensazione ti dà essere tornata decisiva?
“Premetto che non mi giudico decisiva, perché è stato il lavoro di squadra a portarci alla vittoria nel derby, più che la prestazione singola. Detto questo, sono contenta di aver giocato una buona partita, forse la prima o la seconda dall'inizio della stagione (compreso il precampionato) che mi ha fatto tornare a casa soddisfatta e felice. Ma sinceramente già solo essere in campo mi dà sensazioni indescrivibili, dopo un anno di sofferenza”.

- A che percentuale di recupero ti senti, rispetto al tuo meglio? Siamo vicini o lontani dal 100%?
“In percentuale non vi saprei dire: mi sto avvicinando partita per partita alla ‘vecchia Gamba’, o meglio al ricordo che ho di me. Il ginocchio risponde abbastanza bene, nonostante un fastidio di sottofondo sempre presente. Devo ancora recuperare a pieno il ritmo partita, ma tutto sommato non siamo lontanissimi dal 100%”.

- Ritornando ancora un attimo sul derby, c’è stato un andamento a due facce, perché avete dominato il primo tempo per poi soffrire nel secondo. Come l’hai vissuto dalla tua prospettiva?
“E’ vero, nei primi due quarti siamo scese in campo con un attenzione e una concentrazione molto diversa dal secondo tempo. Questo ci ha portato al +22 e poi invece a rilassarci un po’ troppo. Abbiamo commesso errori sia in attacco che in difesa, merito anche dell'atteggiamento del Sanga al rientro dall'intervallo. La cosa buona è stata la reazione di squadra nel momento di difficoltà: non ci siamo disunite e siamo riuscite a portare a casa la partita”.

- Ora invece guardiamo avanti: cosa deve fare il Geas per restare in testa?
“Continuare a lavorare a testa bassa e con umiltà e passione, avendo come unico obiettivo la vittoria e il miglioramento sia individuale, sia dell'alchimia di squadra. Il tutto senza sottovalutare nessuna avversaria”.

- A proposito, chi vedi come rivale numero 1, in prospettiva?
“Sono abbastanza sicura nel rispondere Costamasnaga ma, come ho detto, non dobbiamo sottovalutare nessuno”.

- Hai ancora l’obiettivo di giocare a basket al massimo livello o la lunga assenza dai campi ti ha costretto a rivedere le tue prospettive?
“Il mio futuro prossimo è quello di far bene qui a Sesto e tornare al famoso 100%. A lungo termine, certo che sì, il pensiero di salire al massimo livello c'è sempre: mi alleno tutti i giorni per migliorarmi”.

- Migliorarti in quale aspetto, in particolare?
“Non certo uno solo: tiro da tre, letture, difesa, attenzione e costanza… sono veramente troppi da elencare!”


(tutte le interviste che seguono sono state pubblicate sui bollettini Pink Basket distribuiti alle partite casalinghe del Geas)

1/12/16

Veronica Schieppati: tesoro... Vero per il Geas


- SEI TORNATA DOPO 5 ANNI: IN CHE COSA SIETE CAMBIATI TU E IL GEAS?
“Gli anni in più hanno sicuramente dato maturità a me e al mio gioco. Sono partita che ero la ‘ragazzina’ nel gruppo dell’A1, ora sono la senior che deve dare l’esempio alle giovani. Il Geas? è rimasto la società che ricordavo: che dà importanza a ogni singola giocatrice e punta sempre al meglio, lavorando ogni giorno. Sono tornata qui perché dopo un anno di stop avevo bisogno di sentirmi a casa per ripartire”.
- DOPO IL LUNGO INFORTUNIO TI SENTI RECUPERATA AL 100%?
“Mi hanno fatto molto bene i mesi di riabilitazione. Mi sento sicura e sono serena sulla condizione del ginocchio. Per essere al 100% c’è ancora da lavorare e lo stiamo facendo”.
- TI HA SORPRESO QUESTA IMBATTIBILITA' DI 8 GIORNATE? E QUAL è IL FATTORE PRINCIPALE DELLE VITTORIE?
“Siamo un grande gruppo, c’è sintonia e voglia di far bene da parte di tutte. In allenamento e in partita siamo sempre pronte ad aiutarci e spronarci a vicenda, con un obiettivo comune. Non sarà solo questo il fattore, ma aiuta a mettere in campo quello che serve a vincere. Se sono sorpresa? Be’, 8 vittorie su 8 non erano preventivabili in un campionato ricco di squadre competitive. Ma è per questi risultati che lavoriamo ogni giorno”.


7/12/16

Parla la capitana:
Giulia Arturi a tutto campo (e anche fuori)


- COME SI AFFRONTANO DUE BIG MATCH IN 72 ORE, COME QUELLI CHE VI ASPETTANO CON EMPOLI E COSTA?
“Nessun segreto particolare: si va a letto presto, ci si riposa per raccogliere tutte le energie possibili. Si aumenta ancora di più il livello di concentrazione perché si ha meno tempo del solito per preparare la seconda partita dopo aver giocato la prima”.
- CI ARRIVATE CON 9 VITTORIE SU 9: GRAZIE A CHE COSA?
“Nei momenti difficili siamo sempre riuscite a non disunirci. A livello tattico, in allenamento lavoriamo molto sulle letture, cioè tutte le situazioni che possono crearci di volta in volta un vantaggio. Sappiamo piazzare dei ‘parzialoni’ e difendere forte: magari non per tutti i 40 minuti, ma quando ci applichiamo bene, la difesa ci fa decollare nel punteggio, favorendo il contropiede e quant’altro”.
- LA SCORSA STAGIONE DI A1, PER QUANTO AMARA, STA ORA TORNANDOVI UTILE IN QUALCOSA?
“Certamente sì: dall’A1 abbiamo imparato a gestire le situazioni più storte, quelle che ti capitano spesso nelle annate in cui bisogna lottare per salvarsi, come toccava a noi lo scorso anno. Ti insegna a lavorare anche sui piccoli dettagli, che possono fare la differenza. E ti insegna che si può perdere: può sembrare strano ma questo aiuta a vincere, perché ti rende più forte mentalmente”.
- HAI INTRAPRESO DI RECENTE L’ATTIVITà GIORNALISTICA*. COME TI TROVI IN QUESTA VESTE RISPETTO A QUELLA DI GIOCATRICE?
“Be’, per ora mi sto occupando soprattutto di pallacanestro, per cui sono rimasta nel mio ambiente. Sto portando in ambito lavorativo quello che mi piace di più, e dunque mi trovo altrettanto bene che in campo. Che sia giocato o scritto, sempre di basket si tratta...”

* Giulia ha curato negli ultimi mesi, fra l’altro, la riedizione dell’Almanacco del Basket Femminile (autore Massimiliano Mascolo), e il primo numero della rinnovata rivista storica “Giganti del Basket”, dedicato al grande coach Carlo Recalcati e appena uscito nelle edicole.


15/12/06

Virginia Galbiati: le 49 vittorie & altro


- LA TUA ORMAI FAMOSA SERIE DI VITTORIE IN A2 SI E’ CHIUSA A UN PASSO DALLE 50...
“Sì, ma meglio che si sia interrotta ora piuttosto che più avanti, quando le partite conteranno di più. E poi, nonostante la sconfitta siamo ancora saldamente prime e questa è la cosa più importante”.
- RISPETTO AI PRECEDENTI BIG MATCH, TUTTI VINTI, COSA VI è MANCATO A COSTA? 
“Sicuramente non abbiamo saputo reagire alla loro aggressività che ci ha mandate in confusione e nel finale non abbiamo avuto la giusta lucidità né la determinazione necessaria per mantenere il vantaggio che avevamo accumulato nel corso della partita”.
- SEI STATA RIVALE DEL GEAS NELLE GIOVANILI, ORA SEMBRI GIA' MOLTO APPREZZATA DAL PUBBLICO SESTESE...
“Vestire la maglia del Geas è motivo di grande orgoglio perché mi da la possibilità di rappresentare una società storica che ha vinto tanto sia in Italia che in Europa. All'inizio avevo un po' paura di non riuscire ad integrarmi, invece fin da subito sono stata accolta benissimo sia dallo staff che dalle compagne e il mio inserimento è stato spontaneo”.
- HAI GIOCATO 2 ANNI IN SERIE A1. SOGNI ANCORA DI TORNARCI, MAGARI COL GEAS?
“Quando avrò archiviato il capitolo laurea in fisioterapia (toccando ferro...), l'obiettivo di tornare in A1 non me lo leva nessuno dalla testa! E con il Geas certo che sarebbe ancora più bello...”


19/1/17

"Elison" Ercoli: padrona dell'area


- SIETE IN TESTA CON 4 PUNTI DI VANTAGGIO: SORPRESA?
“Non credo che fossimo da primo posto a inizio stagione, quindi sì, sono sorpresa. Ma se penso alla qualità del lavoro che facciamo con coach Cinzia e lo staff, dico che questi risultati ci stanno tutti. Attenzione, però: siamo contente ma non ancora soddisfatte...”
- COME VALUTI FINORA IL TUO RENDIMENTO?
“Mi ritengo importante per la squadra, cerco di essere una presenza costante sotto canestro, ma so che devo fare molto, molto di più, a partire dalla continuità nella concentrazione”.
- IL TUO CANESTRO DECISIVO CON CASTELNUOVO?
“Ho seguito il tiro di Bibi Barberis e sull’errore sono riuscita a prendere il rimbalzo sopra la testa della loro straniera Gross... diciamo che ho imposto la legge dei centimetri! Poi ho tirato d’istinto, senza stare a pensarci, e la palla è entrata”.
- TRA LE TANTE INSEGUITRICI QUALE SARA' LA PIU' TEMIBILE?
“Credo Costa: del resto è l’unica che ci ha battuto finora. Empoli e le altre, ovviamente, non sono male neppure loro”.
- DA UMBRA TRASFERITA A MILANO, QUALI SONO I TUOI LUOGHI DI RIFERIMENTO DA QUESTE PARTI?
"A volte vado al Duomo di Milano con le amiche, ma il posto fisso è solo il PalaNat: siamo sempre qui...”


9/3/17

Beatrice Barberis: cuore oltre l'ostacolo


- COSA VI E' MANCATO IN COPPA RISPETTO ALLE VITTORIE IN CAMPIONATO?
“Siamo entrate in campo con poca determinazione. Non so se per la tensione o per altro, ma in difesa non siamo state attente come al solito, e in attacco ci siamo ‘imballate’, sbagliando anche tiri aperti che di solito segniamo. Ferrara ha preso fiducia e non siamo più riuscite a girare la partita. Peccato ma ora conviene guardare avanti, reagire e non stare a ripensarci sopra.”
- COME VALUTI LA STAGIONE FINORA E LE PROSPETTIVE?
“Sopra le aspettative di tutti: non eravamo pronosticate da vertice. La sconfitta in Coppa Italia ci darà nuovi stimoli per ripartire con forza. Nel frattempo la Coppa ha mostrato che tutte le migliori, anche dell’altro girone, sono sullo stesso livello: non ce n’è una nettamente più forte, chi ha più determinazione e fiducia vince”.
- VALUTAZIONE SULLA TUA ANNATA E DESIDERI FUTURI?
“Vi dirò, non sono molto soddisfatta del mio rendimento: credo di poter dare un contributo maggiore alla squadra. Giocando più esterna rispetto al passato, devo crescere nel tiro e nell’attaccare il canestro in più modi diversi, non solo in penetrazione. Devo ripartire da quello che so fare bene, ritrovando fiducia in attacco. Futuro? Voglio pensare solo al presente”.


11/4/17

Benedetta Bonomi: il prezioso ritorno


- SEI STATA COME UN ACQUISTO DI METà STAGIONE DOPO MESI FUORI PER PROBLEMI FISICI. IN CHE CONDIZIONI TI SENTI ORA?
“L’infortunio che ho avuto alla schiena è stato molto impegnativo da superare sia fisicamente che psicologicamente. Non potevo camminare, né stare seduta e da un punto di vista mentale, essendo io abituata a fare sport sin da bambina, è stato frustrante, soprattutto per la lunga durata della ripresa. Ora mi sento rientrata al 100% senza dolori né affaticamenti e con tanta soddisfazione, energia e voglia di ricominciare a giocare. Cercherò di dare il meglio nei playoff e di concentrarmi sulle cose in cui ho più sicurezza, con passione e grinta.”
- COME VALUTI LA STAGIONE DELLA SQUADRA FINORA E LE PROSPETTIVE?
“Penso che questo Geas sia formato da tante personalità diverse che hanno saputo entrare in armonia e trovare un modo per sostenersi l’una con l’altra, sfruttando i punti di forza di ognuna. È un grandissimo gruppo in campo e fuori dal campo nonostante le differenze di età. Ovviamente anche noi abbiamo avuto alti e bassi, un esempio è stato la Coppa Italia, ma siamo un gruppo che lavora e mette giù la testa. Siamo riuscite a mantenere il primato nonostante le difficoltà incontrate durante l’anno. Nei playoff vogliamo arrivare più in alto possibile, poi non si sa mai”.
- LA TUA CARRIERA GIOVANILE SI CONCLUDE QUEST’ANNO. COSA TI RESTERA'?
“Le pagine più belle della mia esperienza giovanile sono tante e ricche di emozioni. Dallo scudetto Under 15 col Geas all’orgoglio di indossare la maglia della Nazionale. Un ricordo speciale è la vittoria contro la Russia negli Europei Under 16 con Giovanni Lucchesi; ricordo ancora l’energia e l’entusiasmo che il coach ci ha trasmesso. Le emozioni che mi ha dato questo sport mi accompagneranno per il resto della vita: la gioia di una vittoria sudata fino all’ultimo secondo, la soddisfazione di realizzare un sogno, la consapevolezza che tutto il sudore che metti sul campo verrà ripagato in qualche modo, l’amarezza invece che ti accompagna quando un infortunio non ti consente di giocare un torneo importante. Tutto questo è stato grazie alle compagne con cui ho condiviso queste emozioni e agli allenatori che hanno creduto in me”.


20/4/17

Arturi: la capitana & i playoff


- HAI GIOCATO TANTI PLAYOFF TRA A1 E A2. I TUOI RICORDI PIù INTENSI?
“Nel 2011 le tre partite contro Como che erano state sentitissime, la semifinale-scudetto con Taranto dove abbiamo perso di un soffio gara-1 e siamo andate là a vincere in gara-3. Per me è stato particolarmente bello perché ho giocato tanto. Con un piccolo di fortuna in più avremmo anche potuto fare il colpaccio: eravamo una squadra fantastica, una delle migliori in cui abbia mai giocato.
Poi ovviamente ricordo le due promozioni in A1, quella del 2008 e quella di due anni fa, su cui vi racconto un aneddoto. Gara-1 di finale a Castel S. Pietro: la partita era alle 21 e noi siamo arrivate alle 20.45 dopo ore di coda in autostrada, con Cinzia Zanotti che stava impazzendo e noi che ci siamo cambiate in pulmino mentre eravamo in coda sulla A1, facendo merenda con dei taralli che avevamo dietro... Nonostante il maxi-ritardo siamo entrate in campo sull’onda dell’adrenalina, quasi senza riscaldamento, e abbiamo vinto una gran partita!
Il ricordo meno positivo risale invece all’anno prima, 2014, quando abbiamo vinto un’infinità di partite in fila per poi arrivare ai playoff e uscire 0-2 contro Torino. Quella è stata una batosta incredibile, ma ci è servita ad avere la maturita necessaria per vincere due gare in trasferta nella finale dell’anno successivo”.
- ALLE TUE COMPAGNE PIù GIOVANI CHE COSA CONSIGLI SU COME AFFRONTARE I PLAYOFF?
“Ci si deve riposare un po’ di più, avere grande cura dei dettagli e di se stessi. I playoff sono un campionato a sé, basta una sola cosa che va storta e si rischia di andare a casa. Però è il momento più divertente e adrenalinico dell’anno, può essere doloroso come felice, ma di sicuro è la parte migliore, una... figata perché ti alleni per 9 mesi e poi ti giochi tutto in qualche partita”.
- AVETE GIA’ BATTUTO DUE VOLTE ALBINO MA IMMAGINIAMO NON LA SOTTOVALUTIATE.
“Esatto, anche perché loro avevano entrambe le volte qualche assenza. Sarebbe stupido buttare tutta una stagione al vento per aver sottovalutato un avversario o per essere entrate in campo non concentrate. Ma spero e credo che avremo la maturità necessaria per non commettere questo errore: io non mi aspetto certamente che sia tutto facile, anzi”.


4/5/17

La parola ai "vice": Paolo Fassina e Alessandro Minotti


- QUALI SONO I VOSTRI COMPITI NELLO STAFF GEAS?
FASSINA: “Confrontarmi a 360 gradi con il capo allenatore Cinzia Zanotti sulle situazioni tattiche; fornire elementi di analisi tecnica con un approfondimento sull’avversaria di turno, che culmina nella seduta-video del venerdì”.
MINOTTI: “Da secondo assistente, fornire un supporto tecnico che spazia dal lavoro sui fondamentali individuali, suddiviso per ruoli, allo scouting delle squadre avversarie”.
- ENTRAMBI AVETE ANCHE ESPERIENZE DA CAPO-ALLENATORE. CHE COSA CAMBIA QUANDO SI è ASSISTENTI?
MINOTTI: “Negli ultimi anni mi sono reso conto di quanto sia una figura tutt’altro che passiva quella del vice, anzi direi di fondamentale importanza. Lavorare con Cinzia e Paolo è stimolante: la richiesta è alta ma appagante”.
FASSINA: “Si agisce da consulente tecnico anziché da decisore ultimo. Significa che con le giocatrici cerco di essere utile nell’affinare qualità e limare difetti senza sovrastare le indicazioni del capo-allenatore. Mai ‘spia del coach’ o ‘amico delle giocatrici’ ma facilitatore del lavoro di entrambe le componenti”.
- UN ESEMPIO DI PIANO TATTICO CHE HA FUNZIONATO BENE PER VOI IN QUESTA STAGIONE E DI UNO CHE NON è ANDATO COME SPERAVATE.
FASSINA: “In questi playoff, contro Albino gli adeguamenti difensivi sono stati molto efficaci in entrambe le partite, con l’alternanza fra uomo e zona, mentre in gara-2 i nostri piani offensivi sono stati neutralizzati dalla situazione-falli”.
MINOTTI: “Più che singoli piani, direi che questo Geas ha un’identità precisa e il lavoro quotidiano è orientato a rafforzarla. Quindi, durante la stagione, gli episodi migliori sono nati dalla fiducia del gruppo in questa identità. Quando invece è venuta meno, abbiamo sofferto momenti di calo”.

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